Prima edizione 2021
© Studio Ishvara
Foto d Karin Henseler
studioishvara@hotmail.com
BoD – Books on Demand GmbH, Norderstedt
ISBN: 9783743129221
La meditazione è spesso definita come un momento di silenzio o di riflessione. La meditazione nel silenzio è molto più di questo. È uno stato straordinariamente profondo di pace e beatitudine in cui la mente è calma e silenziosa in modo naturale, senza il benché minimo sforzo, e proprio per questa sua modalità semplice e accessibile a tutti, si può, infatti, ricorrere a essa praticamente ovunque e in qualsiasi momento.
Nonostante tutta la sua popolarità, pochi veramente sanno che cosa sia la meditazione. Alcuni credono che la meditazione sia concentrarsi mentalmente su qualche cosa, altri considerano che meditare sia immaginare qualche cosa che dia pace, silenzio o qualche forma di piacevole soddisfazione.
La meditazione nel silenzio è uno stato di pura consapevolezza che precede i pensieri. Non si fa la meditazione del silenzio, ogni volontà di voler meditare su qualsiasi cosa dev’essere completamente abbandonata, nulla dev’essere fatto, e solo allora si è in meditazione silenziosa. È uno stato dell’essere e non del fare. La meditazione nel silenzio è uno stato di profonda pace e infinita beatitudine, in cui la mente è spontaneamente calma e silenziosa, ma straordinariamente vigile.
La meditazione nel silenzio non è concentrazione. La concentrazione è uno sforzo per fissare l’attenzione su un particolare oggetto, immagine o idea per un periodo più o meno lungo. La mente che è silenziosa, cioè senza pensieri, non si trova in uno stato di soporifera sonnolenza ma, al contrario, è in uno stato d’intensa e profonda consapevolezza, in altre parole, è presente una straordinaria e vigile attenzione a tutto ciò che accade sia interiormente che esteriormente.
Lo stato di pura consapevolezza senza pensieri che entra in essere durante la meditazione del silenzio, non è un’esperienza personale o individuale, ma è onnicomprensiva. Tutto ciò non può essere il frutto dell’individualità, che sostanzialmente è inesistente poiché si tratta di una costruzione mentale che va ad adombrare l’eterno e il senza forma, il Sé ma, piuttosto, proprio quando le autolimitanti tendenze della mente sono cessate ecco che la meditazione nel silenzio entra in essere con tutto il suo incondizionato amore e la sua incommensurabile bellezza.
Con Ishvara andremo ora ad approfondire ulteriori aspetti che concernono la meditazione nel silenzio. Buona lettura!
Ci potresti spiegare che cosa intendi per gioco cosmico?
*Ishvara*: Tutto ciò che è manifestazione fenomenica.
Qual è la differenza tra illusione e proiezione mentale?
*Ishvara*: Nessuna.
Tutto è proiezione? Non c’è niente di reale?
*Ishvara*: Solo il Sé è reale.
Quando relazioniamo con gli altri proiettiamo sempre la memoria delle esperienze passate?
*Ishvara*: Il pensiero è il passato.
Come possiamo gestire la memoria delle esperienze passate?
*Ishvara*: Facendone tesoro per non ripetere gli stessi errori.
Che cosa intendi per errori? Ci possono essere errori dal momento che la nostra anima ha deciso di fare gli errori per evolvere?
*Ishvara*: Dipende da che prospettiva ponete la domanda.
Gli errori visti dalla prospettiva della legge karmica esistono come un problema da risolvere?
*Ishvara*: Fintanto che vi considerate degli individui avrete dei problemi da risolvere.
L’individualità è connessa al karma?
*Ishvara*: Sì.
Il qui e ora è parte dell’impermanenza, la nostra coscienza individuale è transitoria ovvero dovremmo lasciare anche la coscienza del qui e ora e quindi che cosa rimane di noi?
*Ishvara*: La coscienza individuale si manifesta sullo sfondo della pura consapevolezza che è impersonale e universale.
Noi non esistiamo perché tutto è un’illusione della mente? Sono le nostre proiezioni? È un sogno che sembra reale?
*Ishvara*: Sì, tutto sembra esistere.
Questo perché ci troviamo nell’io?
*Ishvara*: L’io è una manifestazione del Sé.
L’io è impermanenza?
*Ishvara*: Sì, l’io è tempo psicologico, il passato che, manifestandosi nel presente, si proietta nel futuro.
È illusione anche il qui e ora?
*Ishvara*: Sì.
Perché?
*Ishvara*: È sempre nel tempo.
Perché essere nel qui e ora se siamo comunque nell’illusione?
*Ishvara*: Perché siete ciò che siete e non potete allontanarvi da ciò.
Che cosa succede quando siamo completamente consapevoli che tutto è un sogno?
*Ishvara*: Ne siete totalmente liberi e intoccabili.
Quando siamo consapevoli che tutto è un sogno, allora tutto è possibile?
*Ishvara*: Nulla vi tocca, dunque, poco importa ciò che accade.
Quando ci troviamo nello stato dove tutto è possibile?
*Ishvara*: Quando voi non ci siete come individui.
Dal momento che tutto è possibile non c’è più separazione?
*Ishvara*: Sì, ma solo nel silenzio della mente.
Quando non siamo più nella separazione ci troviamo in uno stato di beatitudine?
*Ishvara*: Sì, che è pace infinita.
Quando abbiamo realizzato il Sé, non siamo più nell’illusione o Maya?
*Ishvara*: Sì, siete consapevoli di essere in una realtà sognata da svegli.
Come siamo stati creati sulla Terra?
*Ishvara*: È un processo evolutivo che risale alla nascita dell’universo o multiverso.
Siamo nati quando è nata la Terra?
*Ishvara*: Quando è nata la manifestazione fenomenica.
Tutto è nato contemporaneamente?
*Ishvara*: Sì.
Non siamo stati portati sulla Terra dagli extraterrestri come un battere?
*Ishvara*: No.
In che modo si è manifestato l’essere umano per la prima volta sulla Terra?
*Ishvara*: La manifestazione è solo apparenza poiché temporanea, non è importante il quando ma la sorgente che è eternità.
Quando è nato il multiverso?
*Ishvara*: Il multiverso è infinito.
Ci puoi spiegare meglio che cos’è il multiverso?
*Ishvara*: Il multiverso è costituito dagli infiniti universi che ci sono oltre al vostro.
Chi è il Creatore del multiverso?
*Ishvara*: Voi, l’Assoluto, Dio, Io, ovvero, il multiverso si è autogenerato.
Com’è possibile che si possa autogenerare?
*Ishvara*: